Nella giornata internazionale della disabilità, Archeoworking ha organizzato con UNIVOC e IUCI Potenza, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Basilicata, il laboratorio di idee “Archeologia della Luce: vedere con le mani”. La manifestazione, realizzata nelle sale del Museo Adamesteanu di Potenza, è stata incentrata su un confronto-dibattito, tenuto dai rappresentanti delle riverse associazioni coinvolte, relativo al tema dell’accessibilità dei luoghi di cultura e all’abbattimento delle barriere non solo architettoniche ma soprattutto cognitive.
E’ seguita la proiezione di un racconto sonoro, scritto da Rossana Greco e Annarita Sannazzaro e affidato alle voci di H2Teatro, e un laboratorio tattile finalizzato alla realizzazione di una lucerna, manufatto ben rappresentato nei contesti archeologici e museali della regione, simbolo per eccellenza di luce e di rinascita.
Nell’aula didattica, i fruitori, hanno manipolato, inoltre, vari prototipi tattili: forme vascolari, pesi da telaio, ornamenti personali, scelti in quanto ben definiti nella forma, facilmente percepibili dalla mano, con l’indice e il pollice, ed esaminabili sia nell’insieme sia nel particolare. A livello metodologico, la percezione tattile degli oggetti è stata sempre mediata dalle archeologhe che hanno guidato la costruzione dell’apprendimento attraverso domande sulle forme, sulle funzioni degli oggetti, sulle differenze materiche degli stessi, veicolando la trasmissione dei contenuti culturali secondo un sistema integrato di informazioni tattilo-uditive.
Il percorso di didattica museale ha dimostrato come la sperimentazione di strumenti pedagogici ad hoc, di ricostruzioni non solo tattili, ma anche olfattive e sonore, rappresentino drivers motivazionali per l’accessibilità del patrimonio archeologico regionale perché riescono a coinvolgere la sfera fisica ed emozionale del non vedente.
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